Tipi di Grappa

Grappe: metodi di classificazione e le tipologie

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 Il riconoscimento e la classificazione di una grappa non è un’opera così semplice, molti infatti sono i criteri a cui si può fare riferimento e la legge italiana non ha ancora stabilito quale seguire in maniera da creare un metodo di classificazione omogeneo. Sicuramente in un primo momento affidarci all’etichetta può esserci d’aiuto: in essa, infatti, si potranno trovare le informazioni riguardanti la regione in cui la grappa è stata prodotta, ovvero la denominazione geografica di origine, o il tipo di alambicco usato (elemento che non viene sempre indicato), i vitigni che originano la grappa e in alcuni casi i mesi di invecchiamento.

Come già detto, tuttavia, la legge non ha ancora individuato dei criteri categorizzanti, o meglio, gli unici esistenti riguardano l’affinamento ed invecchiamento in legno. Grazie al metodo di classificazione ideato dall’Anag (Associazione Nazionale degli Assaggiatori di Grappa), però, è stato possibile creare una metodologia classificatoria uguale per tutti, essendo diventata una vera e propria consuetudine, basata sulla valutazione degli elementi sensoriali e le caratteristiche di affinamento.

La classificazione delle grappe

Seguendo la classificazione ideata dall’Anag, quindi, possiamo distinguere tra:

  • Grappa giovane: in essa si ritrova tutta la sapienza del distillatore nel trasmettere tutti gli aromi della materia prima, la vinaccia, al prodotto finito; questo perché la grappa giovane, una volta distillata e fatta riposare, viene travasata in contenitori di acciaio o di vetro senza compiere alcun passaggio in botti di legno. Gli aromi che emergeranno, quindi, saranno solamente quelli appartenenti al vitigno iniziale. Solitamente le caratteristiche di questo tipo di prodotto è la colorazione trasparente ed il profumo fruttato delicato insieme ad un gusto secco.
  • Grappa giovane aromatica: anch’essa viene realizzata con il medesimo procedimento della semplice grappa giovane, tuttavia le vinacce utilizzate in questo caso appartengono ad uve aromatiche o semiaromatica come, ad esempio, quelle del Moscato, del Gewürztraminer o del Brachetto. La caratteristica principale di questa grappa dunque sarà una forte aromatizzazione che si declinerà in maniera diversa a seconda delle particolari profumazioni del vitigno utilizzato. Quest’ultime, in particolare, risiedono principalmente nella parte esterna dell’acino d’uva.
  • Grappa invecchiata in legno o barricata: questo tipo di grappa si caratterizza per aver riposato in contenitori di legno per un termine temporale di almeno 12 mesi (ogni distilleria avrà poi la discrezionalità di aumentare tale termine al fine di far emergere al meglio le proprietà organolettiche del prodotto). Nel caso in cui l’affinamento avvenga in barrique, ovvero particolari botti di legno più piccole, con una capacità tra i 225 e 228 litri, solitamente di rovere francese ma non solo, allora la legge italiana permette di denominare il distillato Grappa barricata o barrique.In generale il profumo ed il sapore di questa grappa dipenderà dalle caratteristiche del legno in cui essa ha riposato, dal volume della botte stessa e dalle condizione ambientali di conservazione. Tendenzialmente, inoltre, gli aromi di queste grappe si contraddistinguono per essere dolciastri, di vaniglia o cioccolato.
  • Grappa invecchiata: come abbiamo già detto sopra l’invecchiamento della grappa è rigorosamente regolato dalla legge italiana la quale prevedere che la denominazione grappa invecchiata possa essere attribuita ad un grappa che riposa in votta per un periodo che va dai 12 ai 18 mesi; termine che deve essere necessariamente certificato dai controlli dell’Agenzie delle Dogane. Allo stesso modo, come precedentemente accennato, in questo periodo di invecchiamento la caratteristiche del legno utilizzato sprigionano tutti i profumi ed aromi propri andando a conferire al prodotto finale un aroma e sapore unico.
  • Grappa Riserva o Stravecchia: anche in questo caso la legge italiana è intervenuta prescrivendo un periodo minimo di almeno 18 mesi di affinamento in legno affinchè una grappa possa essere definita Riserva o Stravecchia; permanenza che anche in questo caso deve essere certificata dall’Agenzia delle Dogane. Evidente anche qui l’influenza delle caratteristiche del legno sul gusto finale del prodotto. Le fragranze solitamente sono morbide e delicate ma in ragione del lungo periodo di permanenza in botte spesso si raggiungono note di tabacco e speziate fino ad arrivare, nei casi di invecchiamenti superiori a 30 anni avvenuti in diverse tipologie di botti, ad aromi come quelli di pepe, chiodi di garofano,miele o frutta matura.
  • Grappa aromatizzata: si tratta tendenzialmente di una grappa giovane a cui vengono aggiunti per infusione dei vegetali aromatizzanti naturali, solitamente erbe officinali, aromatiche (mugo, timo, camomilla, ecc) o piccoli frutti (mirtillo, prugne, ecc), che inevitabilmente conferiscono una particolare colorazione e profumazione. Ciò è dovuto dalla clorofilla del principio vegetale ed alla sua dispersione nel liquido. Ovviamente gli aromi ed il sapore della grappa dipenderanno dal tipo di erba aromatica o frutto infuso in essa.

In conclusione, nonostante questo metodo di classificazione non rispecchi un’espressa disposizione legislativa sembra aver costituto, tuttavia, uno strumento omogeneo che ormai viene utilizzato consuetudinariamente.